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Cultura
‘La Specola’ ospita un’ampia collezione zoologica, la più grande collezione al mondo di cere anatomiche settecentesche, la collezione unica del ceroplasta siciliano Gaetano Giulio Zumbo (1656-1701), il Salone degli Scheletri, la Tribuna Galileo e l torrino astronomico.
Nel corso della visita guidata i soci potranno ammirare due ali del museo completamente nuove, dedicate alla mineralogia e alla ceroplastica, con opere mai esposte prima, come le straordinarie cere botaniche. Ma ritroveranno anche la collezione zoologica. Perché ‘La Specola’ è nuova e antica insieme, una realtà quasi unica: il primo fra i musei scientifici ad aprire le porte alla cittadinanza secondo il progetto illuministico del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, tra i pochi a poter disporre di una sede che ha di per sé un valore storico.
La Tribuna Galileo, le cere anatomiche, il salone degli scheletri e il torrino astronomico sono visitabili ma non fanno parte della visita guidata.
Cultura
La compagnia monegasca interpreterà il celebre balletto ispirato alla tragedia di William Shakespeare, nella messinscena – presentata per la prima volta all’Opéra di Monte-Carlo nel 1996 – che si avvale delle scenografie di Ernest Pignon-Ernest, dei costumi di Jérôme Kaplan e del disegno luci di Dominique Drillot.
Partendo dall’idea che tutti conoscono la storia di Romeo e Giulietta, Jean-Cristophe Maillot ha adottato una prospettiva coreografica che evita di parafrasare il monumento letterario di Shakespeare: piuttosto che seguire passo passo la disputa fra Capuleti e Montecchi fino al suo tragico epilogo, il coreografo rivisita la tragedia seguendo un punto di vista originale.
Il balletto ci trasporta nell’animo tormentato di Frate Lorenzo, il quale, desiderando fare del bene, alla fine provoca invece la morte dei due amanti. Romeo e Giulietta di Jean-Cristophe Maillot è il flash back di questo religioso sconvolto che, alla fine del dramma, si chiede come si è potuti arrivare a tanto.
Questo punto di partenza ci illumina sulla sensibilità del coreografo, che interpreta la vicenda narrata nella tragedia shakespeariana non come un conflitto sociale o una lotta tra clan regolata da un codice d’onore, ma al contrario come un dramma fortuito che fa morire due ragazzi più presi dai giochi dell’amore che da quelli dell’odio.
Una coreografia che sconvolge i codici della danza classica in ciò che ha di più tradizionale, conservandone al contempo lo slancio, l’energia e la grazia senza tempo. Romeo e Giulietta è una pietra angolare del repertorio di Maillot: un vocabolario classico con una sintassi contemporanea sempre al crocevia di molteplici discipline artistiche.
Cultura
Adrea Chérnier - prova gnerale gratuita per tutti gli Under 30 iscritti in piattaforma Unicoop Firenze.
Dramma storico in quattro quadri su libretto di Luigi Illica
musica di UMBERTO GIORDANO
Editore Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
direttore d'orchestra Francesco Pasqualetti
regia Andrea Cigni
scene Dario Gessati
costumi Chicca Ruocco
luci Fiammetta Baldiserri e Oscar Frosio
coreografie Isa Traversi
personaggi e interpreti
Andrea Chénier Samuele Simoncini
Carlo Gérard Kim Gangsoon
Maddalena di Coigny Federica Vitali
Bersì Shay Bloch
Roucher Alessandro Abis
Mathieu/Fléville Fernando Cisneros
La Contessa di Coigny / Madelon Alessandra Palomba
Un Incredibile / L'abate poeta Marco Miglietta
Schmidt/Fouquier Gianluca Lentini
Il maestro di casa / Dumas Giorgio Marcello
Cultura
La mostra propone un percorso originale sul Vasari pittore, architetto e storiografo, che dal 1554 al 1574 fu l’artista di corte prediletto del duca Cosimo de’ Medici nella Toscana della seconda metà del Cinquecento. Otto sezioni con opere che offrono al visitatore molteplici aspetti dell’opera di Vasari, con tanti inediti e sorprese.
Giorgio Vasari, un gigante dell’arte – presenta l’artista, l’architetto degli Uffizi e delle Logge, la famiglia, la fama come scrittore, l’incontro e il favore dei Medici, l’amicizia con Michelangelo, la fedeltà alla sua città, nella quale volle essere sepolto.
Il giovane Vasari: una formazione d’eccellenza – grazie ad una profonda educazione umanistica, Giorgio seppe costruire già dalla prima gioventù i contatti importanti che portarono presto a girare l’Italia.
L’apoteosi delle Virtù – la nascita con lui di un linguaggio allegorico per immagini e invenzioni visive fantastiche presenti nei dipinti che furono apprezzati non solo dal Medici ma anche da alcuni pontefici – in particolare da Pio IV e Pio V – e dal cardinale Alessandro Farnese che lo incoraggiò a scrivere le Vite. In questa sezione saranno presenti anche il Sonno e l’Allegoria dell’Oblio provenienti dal Metropolitan Museum di NYC.
L’Accademia del Disegno – Vasari e Cosimo fondarono insieme a Firenze, nel 1563, l’Accademia delle Arti del Disegno, evoluzione in senso moderno dell’antica corporazione degli artisti. Nel mito di Michelangelo ne fecero parte molti altri colleghi – Salviati, Cellini, Bronzino, Allori, Stradano, gli Zuccari – con i quali Vasari condivise i cantieri artistici, anche effimeri, eseguiti negli anni d’oro al servizio di Cosimo de’ Medici, da Palazzo Vecchio agli apparati per le nozze del principe Francesco.
Vasari e l’Arte Sacra – il linguaggio allegorico universale applicato alle pale d’altare, alcune delle quali qui esposte per la prima volta, come la Sacra Famiglia e la Crocifissione di due collezioni private, e i tondi provenienti dagli altari non più esistenti di Santa Maria Novella.
Il Disegno, padre delle Arti – Vasari celebra nelle Vite l’importanza del disegno come pratica conoscitiva ma anche come ideazione e progettazione alla base di ogni opera, sia essa in pittura, scultura, architettura o arti applicate: moltissimi quelli qui esposti, provenienti da Torino, da Vienna, da Roma, dagli Uffizi e dal Louvre, tra i quali gli schizzi e i cartonetti preparatori per il Giudizio Universale della Cupola di Santa Maria del Fiore, completata poi da Federico Zuccari.
La Chimera, Vasari e il Duca – ovvero come al tempo di Vasari, il bronzo etrusco fu scoperto ad Arezzo e portato trionfalmente a Firenze dove rimase in Palazzo Vecchio per più di tre secoli quale emblema del potere mediceo di Cosimo.
Pitture monumentali in chiese e basiliche – nella splendida cornice di Sant’Ignazio, a cinque minuti a piedi dalla Galleria, quattro tra le più grandiose pale dipinte da Giorgio Vasari tra il 1545 e il 1569, ricche di figure dettagli e colori brillantissimi, come l’Immacolata Concezione e l’Adorazione dei Magi (opera proveniente da Bosco Marengo, AL)
Cultura
Centoventi opere raccontano al Santa Maria della Scala di Siena mezzo secolo d’arte italiana.
La mostra “COSTELLAZIONI. Arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi”, a cura del Prof. Luca Quattrocchi, Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Siena, presenta, in nove sezioni, un percorso espositivo nel periodo compreso tra gli anni della Grande Guerra e i primi anni Sessanta: dal “ritorno all’ordine” a “Novecento”, dalla Scuola Romana agli “Italiens de Paris”, dal realismo all’astrattismo e all’informale.
Un percorso inedito tra i capolavori dell’arte italiana del Novecento: due collezioni d’arte contemporanea si aprono al pubblico per la prima volta.
Dai caveau della Banca Monte dei Paschi di Siena e dalla pregiata raccolta di Cesare Brandi, arrivano al Santa Maria della Scala le opere di grandi artisti: Carrà, Guttuso, Sironi, Donghi, De Pisis, Burri, Severini, Campigli, Morandi, Rosai, Viani, Levi, Mafai, Manzù, Marini, Afro, Scialoja, Turcato e tanti altri.
La mostra, a cura di Luca Quattrocchi, traccia un’inedita “costellazione” attraverso l’arte italiana dagli anni della Grande Guerra fino ai primi anni Sessanta: da “Novecento” al Déco, dagli “Italiens de Paris” all’arte di propaganda fascista, dalla Scuola Romana al realismo, all’astrattismo e all’informale.
Cultura
l Museo " Giuliano Ghelli "di San Casciano in Val di Pesa presenta la prima monografica dedicata al pittore Stanislao Pointeau, un macchiaiolo toscano di origini francesi riscoperto da Carlo Del Bravo alla fine degli anni Settanta del secolo scorso.
La mostra, a cura di Michele Amedei, è inserita nel progetto Terre degli Uffizi, ideato e realizzato dalle Gallerie degli Uffizi in collaborazione con la Fondazione CR Firenze.
La rassegna presenta una selezionata scelta di opere, tra disegni e dipinti a olio, provenienti nella maggior parte dei casi da collezioni private, ideate nel corso della seconda metà dell’Ottocento da un pittore ammirato dai suoi contemporanei oltreché per le qualità artistiche anche per «per l’arditezza delle sue idee, per il suo inattaccabile buon umore, per la sua passione ed i suoi successi nelle sale d’armi».
Cultura
Con oltre 200 opere, la mostra HOKUSAI a Palazzo Blu di Pisa, rappresenta un’occasione unica per conoscere Katsushika Hokusai, artista eccentrico e poliedrico dell’arte figurativa giapponese e massimo esponente del filone artistico dell’Ukiyoe. Sarà possibile scoprire iconiche vedute e bellezze paesaggistiche, come la celebre stampa ‘La grande onda presso la costa di Kanagawa’, ma anche i surimono, biglietti pubblicitari e inviti prodotti in edizione limitata e arricchiti da pigmenti d’argento e oro, e i dipinti su rotolo e i volumi dedicati ai Manga e utilizzati come manuali da disegno.
Un artista unico, capace di influenzare non solo i grandi del passato come Degas, Toulouse-Lautrec ed Emile Gallé, ma anche gli artisti contemporanei. La mostra si arricchisce, infatti, della presenza di “Memory of Waves”, un’opera immersiva del celebre collettivo TeamLab, che reinterpreta con un linguaggio tecnologico e coinvolgente la potenza visiva e simbolica delle onde, portando l’eredità di Hokusai fino ai nostri giorni.
Vi aspettiamo per vivere insieme un’esperienza unica.