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I numeri del rapporto Caritas 2023
Un aiuto importante che arriva diretto ai soci in un momento molto critico per i bilanci familiari. Stando all’ultimo Rapporto Caritas 2023, pubblicato lo scorso 17 novembre, sono tanti i dati che appaiono in peggioramento: nel 2022 in Italia vivono in situazione di povertà assoluta più di 2 milioni di famiglie, 5 milioni e 600mila persone, pari a un abitante su dieci. Di questi, 1 milione e 200mila sono minori.
Il Rapporto evidenzia in modo chiaro l’effetto di onda lunga della crisi pandemica che, a partire dal 2020, ha portato a una crescita costante del numero degli assistiti, aggravata dalle ripercussioni della guerra e dall’aumento dei prezzi al consumo, che nel 2022 hanno registrato la crescita più alta dalla metà degli anni Ottanta. Nel 2022 le persone aiutate e sostenute dalla rete Caritas sono state 255.957, con un aumento del 12% rispetto al 2021. In Toscana Caritas ha assistito oltre 28mila famiglie, pari all’1,1% delle famiglie residenti nella regione. Di queste famiglie, il 30% sono nuove richieste di assistenza. Nel corso del 2022 gli aiuti sono stati complessivamente circa 3,4 milioni. Le azioni intraprese dai 2.855 centri e servizi Caritas hanno riguardato soprattutto la distribuzione di beni e servizi materiali, quindi accesso alle mense o agli empori, la fornitura di cibo e pacchi spesa: gli interventi di questo tipo sono stati quasi 2,5 milioni, pari al 71% del totale degli interventi Caritas.
La spesa nel carrello
Il quadro evidenziato da Caritas trova riscontro nel carrello spesa dei toscani che registra marcati cambiamenti nella composizione e scelte dei consumatori sempre più attente al risparmio. Secondo i dati rilevati da Unicoop Firenze, da un confronto con i volumi di vendita precovid del 2019, nel 2023 emerge un forte spostamento degli acquisti verso il prodotto a marchio che, con un’offerta sensibilmente ampliata negli ultimi due anni, registra un aumento delle vendite del 26,3% e raccoglie la fiducia dei consumatori per le sue garanzie di convenienza e, insieme, di qualità e sicurezza. Il confronto 2019 – 2023 porta alla luce anche una riduzione dei consumi dei prodotti a fascia alta. Che sia effetto di una razionalizzazione della spesa, di una riduzione degli sprechi o di una minore capacità di acquisto, i dati rivelano una contrazione delle spese per le categorie dei freschissimi: in calo la gastronomia (-4,1%), il pesce (-5,1%), l’ortofrutta (-1,7%) e le carni rosse (-3,1%) che cedono il passo a un aumento delle carni bianche (+8,8%). A conferma della tendenza al maggior risparmio, dal 2022 ad oggi nel carrello si fanno largo anche i prodotti primo prezzo la cui incidenza nel 2023 cresce del +4,5%. Una tendenza, quella di contrazione dei freschissimi e crescita di prodotti di fascia prezzo più bassa, che si conferma anche nei mesi settembre – novembre 2023: un trimestre segnato anche dal lancio sul mercato degli Spesotti, la nuova linea a marchio che, con tutte le garanzie di qualità e sicurezza del prodotto a marchio, offre prodotti ad alto potenziale di risparmio a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie e delle fasce più deboli. Tra ottobre e novembre la linea ha registrato un significativo aumento dei volumi di vendita (+1,9%), segnale che i consumatori cercano rifugio in prodotti di fascia prezzo più bassa e apprezzano le proposte orientate alla massima convenienza.