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La lotta allo spreco alimentare è una battaglia che riguarda tutti e che, da anni, vede Unicoop Firenze impegnata con progetti sul tema e iniziative di sensibilizzazione dei cittadini e dei propri lavoratori. La Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, in calendario per domani 5 febbraio, è l’occasione per fare il punto sul risultato dei progetti antispreco messi in campo nei punti vendita della Cooperativa.
L’impegno di Unicoop Firenze
Un impegno, quello contro lo spreco alimentare, che nei punti vendita di Unicoop Firenze è iniziato 19 anni fa quando la Cooperativa ha attivato il Buon Fine per contribuire a un utilizzo più sostenibile delle risorse. Grazie al progetto, infatti, nel 2022, 64 associazioni onlus in Toscana hanno ricevuto donazioni partite da 61 Coop.fi, per un totale di quasi 655mila kg, oltre 18.200 litri e 21.060 unità di prodotto. Prodotti perfettamente integri dal punto di vista nutrizionale e igienico, ritirati dalla vendita perché non più conformi alla presentazione commerciale, ma ancora idonei al consumo e redistribuiti dalle associazioni alle persone in difficoltà. Oltre al progetto Buon Fine, l’iniziativa “Mangiami subito” attiva in tutti i punti vendita di Unicoop Firenze, ha consentito a soci e clienti un risparmio di circa 3,8 milioni di euro nel 2022.
Il dato nazionale
La lotta allo spreco è un impegno comune che ha dato i suoi frutti anche sul fronte nazionale: grazie al progetto Buon Fine, dai punti vendita Coop in Italia, nel 2022 è stato possibile recuperare e donare 5442 tonnellate di derrate alimentari, in grado di generare quasi 11 milioni di pasti, per un valore pari a quasi 30 milioni di euro. A beneficiarne 842 associazioni di volontariato in tutta Italia. Donazioni che hanno permesso anche un risparmio in termini di inquinamento: il mancato conferimento in discarica di queste oltre 5 mila tonnellate di cibo trasformate in pasti, ha evitato l’emissione di circa 11.258 tonnellate di CO2, pari a quelle emesse da circa 1.250 auto che percorrono 30.000 km all’anno (fonte Legambiente). Inoltre, nel 2022, il progetto “Mangiami subito” ha permesso la vendita di oltre 40 milioni di euro di prodotti in scadenza, coinvolgendo 858 punti vendita Coop. Per ridurre ulteriormente lo spreco alimentare, Coop dal 2022 ha accolto la normativa europea che permette per alcune categorie di cibi l’inserimento in etichetta del termine minimo di conservazione che ha esteso la vita di alcuni prodotti, permettendone quindi il recupero entro qualche giorno dalla data indicata sulla confezione.
I numeri dello spreco alimentare
La “Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare”, dal 2014, rappresenta ogni anno un’occasione per fare il punto sui numeri e stimolare buone pratiche anche a livello domestico, il punto più delicato della filiera dove si genera quotidianamente spreco di cibo. Secondo l’Osservatorio internazionale di Waste Watcher/Spreco Zero, ad agosto 2022 i consumatori destinavano alla spazzatura 674 grammi di alimenti a testa ogni settimana, mentre a gennaio 2023 siamo scesi a 524 grammi settimanali. Un dato incoraggiante ancora più se comparato con i dati di agosto 2021, quando gli italiani avevano dichiarato di sprecare 750 grammi a settimana.
Secondo l’osservatorio, nelle case degli italiani i prodotti maggiormente sprecati sono frutta fresca (24 gr), insalate (17,6 gr), seguita da cipolle aglio e tuberi (17,1 gr), pane fresco (16 gr) e verdure (16 gr), mentre le cause principali dello spreco sono troppe scorte in frigo (48%) e dimenticanza (44%). Abitudini che costano annualmente ai consumatori finali 6,5 miliardi di Euro su un totale di 9,6 miliardi di sprechi di tutta la filiera alimentare, di cui 1,080 miliardi della distribuzione alimentare. Tra le strategie da mettere in campo per ridurre lo spreco, il controllo delle scadenze per consumare prima i cibi più prossimi al termine, la conservazione e riutilizzo degli avanzi, gli acquisti ponderati e consapevoli. Per la sua importanza, anche in termini ambientali, la lotta allo spreco si inserisce negli obiettivi dell’agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, tra cui quello di dimezzare lo spreco alimentare pro-capite