Zeffiro Ciuffoletti, Minima culinaria, Edizioni Polistampa
Giornalista professionista, laureato in Scienze Politiche, è stato redattore de La Città e della Gazzetta di Siena, ha lavorato per l’Ansa, la Voce, il Classico, Toscana Qui. Negli ultimi quindici anni, ha collaborato con varie riviste dell’Editoriale Olimpia ed è stato vice caposervizio di Mondo Sommerso.
Come sono nate le lasagne? Da cosa deriva il detto “mangiare in bianco”? E quando abbiamo iniziato ad usare le forchette?
Il saggio dello storico Zeffiro Ciuffoletti Minima culinaria dà una risposta a queste e a moltissime altre domande legate all’alimentazione in modo stimolante e divertente.
“Non si tratta di un saggio antropologico – scrive nell’introduzione Claudio Costagli – né tantomeno di un ricettario (…) bensì di una raccolta di pillole che portano alla scoperta di un piccolo mondo antico, ma non troppo, perché i riferimenti all’oggi sono sempre presenti”.
Con questo libro, l’autore, da sempre appassionato ricercatore e conoscitore del gusto, specie quello legato alla tavola, punta a mettere al centro dell’attenzione il cibo, l’atto culturale e sociale del mangiare attraverso efficaci collegamenti storici.
Per la cronaca, la lasagna assunse la forma che conosciamo verso il XV secolo, mentre “mangiare in bianco” non è altro che la derivazione del “biancomangiare” citato dal filosofo Marsilio Ficino in un trattato dedicato a Lorenzo de’ Medici nel 1489; infine, la forchetta, come oggi la conosciamo deriva da un “puntorio di legno” utilizzato alla corte angioina di Napoli intorno al ‘200 ma decisamente scomodo e quindi trasformato piano piano in lingule a due o tre rebbi, fino ad arrivare alle forchette attuali.
Zeffiro Ciuffoletti
Minima
culinaria
Edizioni Polistampa,
2015
Euro 7,50
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