L’iniziativa del Fondo ambiente italiano (Fai). In gara per salvare i “luoghi del cuore” toscani
Giornalista professionista, laureato in Scienze Politiche, è stato redattore de La Città e della Gazzetta di Siena, ha lavorato per l’Ansa, la Voce, il Classico, Toscana Qui. Negli ultimi quindici anni, ha collaborato con varie riviste dell’Editoriale Olimpia ed è stato vice caposervizio di Mondo Sommerso.
C’è una competizione dove a vincere non è uno solo, ma sono tutti gli italiani. È l’iniziativa lanciata dal Fai, in collaborazione con Intesa San Paolo, “I Luoghi del Cuore”, con la quale si invitano a votare parchi, chiese, palazzi, castelli. Beni che vengono segnalati per valorizzarli e tutelarli, perché versano nel degrado o semplicemente per la bellezza e le emozioni che suscitano. Gli italiani hanno risposto con grande entusiasmo e passione: quasi 200.000, infatti, i voti ricevuti fra segnalazioni on line e firme cartacee (istruzioni sul voto nel box).
Di questi beni la nostra regione ne ha moltissimi e così gruppi e associazioni spontanee di cittadini si stanno mobilitando (c’è tempo fino al 30 novembre) per raccogliere adesioni a favore dei luoghi a loro più cari.
A sorpresa, in testa a livello nazionale, almeno fino a pochi giorni fa, c’era la Certosa di Calci, in provincia di Pisa. «Il complesso monumentale della Certosa di Calci, fondato nel 1366 e immerso nel verde della Val Graziosa, è uno dei monasteri certosini più importanti d’Italia – racconta Daniela Di Nardo, presidente Fai regionale -. Nel 1623, in seguito alla santificazione del suo fondatore San Bruno, fu profondamente rinnovato e arricchito di affreschi, marmi sontuosi, delicati stucchi e arredi preziosi, trasformandosi nella magnifica residenza barocca che è oggi.
Interamente di proprietà statale dal 1972, è in parte Museo nazionale e in parte Museo naturale dell’Università di Pisa, entrambi aperti al pubblico». La progressiva riduzione di risorse ministeriali - sino all’inverosimile zero euro degli ultimi anni - e la conseguente impossibilità di pianificare una manutenzione programmata, hanno portato la Certosa a uno stato limite, tanto che ormai è necessario investire ingenti somme per il ripristino e la riparazione dei danni. Le infiltrazioni di acqua piovana hanno rovinato gli affreschi e sono frequenti i crolli di parti della copertura.
Un altro luogo del cuore tra i più votati è il Santuario Santa Maria delle Grazie al Calcinaio a Cortona (Ar), (6° a livello nazionale). Costruito a partire dal 1485 in seguito ai miracoli attribuiti a un’antica immagine della Vergine con il Bambino, porta una firma prestigiosa, quella del senese Francesco di Giorgio Martini (1439-1502). Gli abitanti di Calcinaio lo amano e dicono: «Il visitatore accorto non fa fatica a emozionarsi di fronte al gioco della luce che piove dall’alto illuminando l’interno, al contrasto tra il bianco e il grigio, alla fuga degli archi che orientano l’occhio al gioiello centrale della chiesa, l’immagine della Madonna incastonata».
Come luogo legato alla nutrizione (tema dell’Expo 2015), c’è invece, quinto a livello regionale, il Torrione della Fattoria Granducale di Abbadia,Montepulciano (Si). La struttura, unica in tutta la Valdichiana, nasce a fine ‘700 per controllare i recinti di colmata del torrente Foenna: dalla sua alta torretta si potevano infatti vedere i grandi laghi artificiali causati dalle inondazioni del torrente. Sulla torre sono saliti il matematico-idraulico Vittorio Fossombroni e i granduchi lorenesi Ferdinando III e Leopoldo II.
Il Torrione venne poi utilizzato come monta taurina e stalla per i tori di razza chianina della fattoria dell’Abbadia (già granducale e poi acquistata con l’Unità d’Italia da Bettino Ricasoli e Pietro Bastogi). Il torrione è visitabile, ma versa in gravi condizioni strutturali: il tetto è molto precario e la torretta rischia un crollo che comprometterebbe l’intero edificio.
Di altrettanto interesse è l’Ex manifattura tabacchi a Firenze(35ª nella classifica regionale), progettata probabilmente dall’ingegner Nervi, la più grande in Italia: a lungo dimenticata, è stata recentemente rivalutata dalla critica per l’equilibrio, la modernità e la qualità degli edifici che la compongono, ma soprattutto per il suo armonioso inserimento nel tessuto urbano.
Infine, la Ferrovia storica porrettana in provincia di Pistoia. È la ferrovia storica più votata finora in Toscana. Fu il primo collegamento che, attraverso l’Appennino, collegava Bologna a Pistoia, detta anche Strada ferrata dell’Italia Centrale, venne inaugurata ufficialmente da Vittorio Emanuele II nel 1864. Quest’opera ingegneristica fu una grande sfida per la tecnologia dell’epoca e venne subito ritenuta di grande prestigio.
E dunque, riprendendo lo slogan del Fai, “tifa per l’Italia, vota il tuo luogo del cuore”. C’è tempo ancora fino al 30 novembre.
I luoghi del cuore
Il voto e la classifica
Si può votare fino al 30 novembre 2014. Per farlo si può andare sul sito www.iluoghidelcuore.it, oppure scaricare l’App “I Luoghi del Cuore” disponibile per Android e IOS, o ancora compilare la cartolina che si trova nei vari beni e nelle delegazioni Fai oltre che presso le filiali del Gruppo Intesa San Paolo.
Ed ecco la classifica dei primi 10 beni toscani a due mesi dal termine della votazione:
I luoghi del Cuore FAI - Settima edizione del censimento nazionale Fai. Video RaiEDU - dal sito http://www.arte.rai.it – durata 4’ 06’’