A Pistoia una collezione unica che richiama studiosi da tutto il mondo
Giovanni Borgognoni - Foto V. Vespi
Sono la passione e la tenacia di Giovanni Borgognoni a guidare la sua opera di raccolta di legni provenienti da tutto il mondo: 1500 esemplari che, grazie alle entusiastiche spiegazioni di questo simpatico signore pistoiese, prendono vita davanti ai nostri occhi e ci raccontano di luoghi vicini e lontani.
Nato nel 1937, Borgognoni inizia la collezione nel 1970. Da allora si è via via arricchita ed ha attirato l’attenzione di molti, anche di studiosi che sono venuti da ogni parte del mondo per vederla con i loro occhi.
Cresciuto in una famiglia di falegnami, ha imparato dal nonno ad amare il legno e la natura, diventando un esperto lucidatore di mobili con la gomma lacca e il tampone. In seguito ha intrapreso il lavoro di ferroviere, senza però abbandonare la sua passione.
«Ho cominciato a collezionare legni, perché volevo che i miei figli crescessero curiosi della natura che ci circonda - spiega Borgognoni -. Spiegavo loro anche da dove veniva il legno del nostro portone. All’inizio ho raccolto 365 pezzi, uno per ogni giorno dell’anno. Ho sacrificato notti, sonno e famiglia per la mia collezione: sotto la pioggia tagliavo il legno con la sega a telaio, che uso ancora oggi, e passavo pomeriggi in biblioteca a documentarmi. Oggi avete internet, ma ai miei tempi le ricerche non erano così facili. Dalla mia parte, però, ho sempre avuto la passione e l’entusiasmo per ciò che facevo».
Un vero e proprio artista, che con la sua carta vetrata riesce a far emergere dal legno i profumi della natura, e che negli anni ha approfondito le sue conoscenze, grazie anche ai racconti dei contadini, dei boscaioli e dei vecchi falegnami.
Un momento importante nella vita di Giovanni è stato l’incontro con il professor Guglielmo Giordano dell’Istituto nazionale del legno di Firenze, che ha favorito un proficuo scambio di conoscenze e competenze.
La collezione è unica al mondo per varietà e peculiarità, il suo ideatore ha cercato gli esemplari personalmente, li ha identificati, ha lavorato i campioni, li ha catalogati e schedati in maniera sintetica, ma particolareggiata: ne ha indicato il nome volgare, quello scientifico e i sinonimi, la provenienza, il peso specifico, i vari impieghi e molte curiosità.
Per mancanza di spazio, la collezione del signor Borgognoni è conservata, oltre che a casa sua, in ambienti messi a disposizione da amici.
Il riconoscimento più importante al suo lavoro è arrivato nel 1989 con la pubblicazione su un prestigioso catalogo svizzero, che premia le menti più intraprendenti del mondo.
«La mia collezione - conclude Borgognoni - è una sorta di enciclopedia formata da pezzi che si possono confrontare fra loro. Il più antico è il Canforo, proveniente da un cassettone fiorentino del XVII secolo. Negli anni la raccolta è stata accessibile a tutti, sono andato nelle scuole, ho fatto mostre. Per alcuni pezzi ci sono voluti anche dodici anni per trovare il modo ottimale di conservazione. Ci sono legni comuni, pregiati e curiosità. Conservo anche resine ormai scomparse, perché oggi sono prodotte industrialmente».
Dora Donarelli, della sezione soci di Pistoia, ci racconta di «un uomo umile e straordinario, meritevole di attenzione», autore di un lavoro da conoscere e valorizzare.
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